Oggi è una magnifica giornata e non potevo non fare una passeggiata nel bosco dove mi rifugio dove ho poco tempo ma voglio stare nella natura.
In questo periodo ho molto bisogno di chiarirmi le idee, ma soprattutto di riconnettermi con me stessa, ed io riesco a farlo stando nella natura.
Le domande sono sempre quelle, seppur importanti: “cosa stai facendo? Dove vuoi andare? Chi vuoi essere?”.
Ad un certo punto della passeggiata mi sono chiesta: “ma perché non ti sei portata il tablet per scrivere la newsletter?” per rendermi conto che potevo benissimo scriverla con il cellulare… (catena mentale che mi fa immaginare un solo modo per scrivere la newsletter: a casa col PC).
A quel punto ho cercato un posto per sedermi nel bosco ed ho fatto un meraviglioso incontro: un capriolo 💗
Stava passeggiando in una zona del bosco dove non mi aspettavo di trovarlo (catena mentale, so che qui ci sono i caprioli, ma sono convinta di trovarli sempre nella stessa zona) e uscendo dal mio solito sentiero ho anche scoperto un'altro bellissimo sentiero (catena mentale: sono convinta di aver già esplorato tutto qui)
A questo punto tutto coincideva, ed ho deciso di interpretare tutta questa meraviglia come un segno che il corso dei miei pensieri stava seguendo la strada giusta.
Ci sono momenti in cui nulla sembra essere al proprio posto, e momenti in cui SENTIAMO che la via che stiamo percorrendo è giusta. Ecco in questo momento ho vissuto l'attimo in cui si passa dallo sconforto alla consapevolezza che in tutto c'è un perché, anche se non sappiamo quale, ma stiamo percorrendo la strada giusta.
I segnali ci arrivano sempre, sono tutti aiuti che dobbiamo cogliere.
Ad esempio in questi giorni una mia amica mi ha chiesto consiglio perché non sapeva bene come impostare il proprio sito per proporre la propria arte. È una neomamma, la nostra misera società la costringe a lasciare il lavoro perché non riesce a conciliare maternità e lavoro e così ha deciso di provare a vendere online le proprie creazioni.
Oltre all' ovvia considerazione che la società fa schifo, io sono sicura che questa porta che si chiude per lei può aprire la via di un lavoro dove propone al pubblico la sua arte. Una via per vivere di quello che le piace fare.
In questi mesi mi sto chiedendo spesso che cosa voglio fare, sento come se non concludessi nulla nella mia vita, in parte mi vergogno del mio percorso lavorativo, che sembra passare di palo in frasca.
Mentre passeggiavo nel bosco ascoltavo il podcast di Cinzia Franceschini “Diario creativo” ed anche lei parla delle catene che ci creiamo da sole.
Mi sono data molte risposte ascoltando il suo podcast, e mi è venuta voglia di scrivere questa newsletter, perché leggere o ascoltare le vicende altrui, le insicurezze, le vittorie, i percorsi, è un favore che facciamo a noi stesse, per cui magari le vicende mie possono essere di ispirazione a te.
Mi rendo conto di aver passato la vita facendo lavori che ruotano attorno all' arte e alla creatività (web design, restauro, anche MicioGatto) ed ora sento il bisogno di creare con il disegno, l'illustrazione, la pittura, qualcosa di mio.
E mille cose mi frenano: penso di non avere capacità tecniche (non è vero), che sia troppo tardi lavorativamente parlando (non è vero), che l'arte non faccia campare economicamente (non è vero), che disegnare non serva a niente (non è vero!!) e in più sono VENETA e uno dei difetti dei veneti è che sentono nella testa quella vicina che gli dice “devi lavorare e fare SCHEI per pagare le bollette!”.
E quindi il pensiero che con l'arte e l'illustrazione non si campi è una catena che mi costruisco ancora più grande.
E mi ascolto quando disegno: ogni fase mi affascina e la amo, ma nella mia testa in ogni fase mi denigro (non sei capace, non si fa così…)
Ma chi l'ha detto che “non si fa così?”. Chi ha stabilito come e quando si deve creare? Chi ha stabilito che ci voglia uno stile tal dei tali o che si debba seguire un preciso iter?
Sono stata immersa nel marketing che ti dice “devi specializzarti in qualcosa, altrimenti non sei credibile per i clienti”. Ma le persone non sono una cosa sola, le persone sono fatte di mille sfaccettature. Io sono fatta di mille cose che mi piace fare, perché devo scegliere? Per il marketing?
E poi quella vocina che sento “l'arte non ti fa campare=non serve a niente”….nulla di più falso!
L'arte e ricerca, è processo creativo, è ricerca dentro di sé e fuori, è forse la cosa più importante che si possa fare nella vita. È un tentativo di risposta alla vita, la propria interpretazione personale, la cosa che ci rende unici, vivi.
E non parlo di arte intendendo sola la “grande opera” o chissà che cosa…parlo di qualsiasi processo creativo, quello a cui ci dedichiamo quando facciamo quella cosa che ci piace tanto: disegnare, ricamare, scolpire, leggere, fare collage, ecc.
Quello che ci ferma sono catene che ci creiamo da sole.
Spezziamo queste catene, ascoltiamo solo noi stesse, perché ogni strada è unica e solo la nostra va bene per noi.
E chiudo condividendo con voi il mio disegnino di oggi, che mi fa tanto sorridere:
E anche qualche esercizio di sketching che ho fatto ultimamente:
E nel frattempo è passato pure un gatto qui accanto a me nel bosco, e mi ha fatto prendere un colpo perché pensavo fosse il capriolo 😄
A presto Micegatte e Micigatti! 😘
Al solito leggo tutto in differita... stiamo passando momenti molto simili. Stesse domande, stesse possibili risposte! Ti abbraccio forte!
Molto bello questo articolo.