Il tempo
Qui è dove mi lamento del tempo che passa e soprattutto del tempo che non viene valorizzato. E parlo del lavoro artigianale
Ho passato più di due settimane a coccolare Silvestro a casa mia, ed oggi…puff, ecco ciò che ne rimane:
No, non me lo sono mangiato (anche se sono vicentina), ma sono venutɜ a prenderlo la sua mamma umana ed il figlio, lasciandomi dolci ricordi, le pulizie da fare (sembrava non perdesse nemmeno pelo E INVECE…) e un po’ di vuoto.
Credo che rapirò al più presto Milù alla mia vicina di casa, per avere un po’ compagnia felina :P
Mi chiedete in tantɜ perché non mi prendo al più presto un altro gatto o più gatti, ma, davvero, non me la sento. Un po’ perché credo che quando arriverà il momento sarà il gatto giusto ad apparirmi, un po’ perché non ho mai vissuto senza gatti miei, e mi piace anche questa esperienza di cat sitting a casa mia.
Ho l’opportunità di convivere con gatti di ogni tipo e carattere, ognuno è davvero unico, e sono felice di conoscere persone che li amano così tanto e che quando scoprono il mio sito MicioGatto.it mi fanno mille domande, specialmente sull’alimentazione.
Quindi mi fa piacere aiutare, ed anche a dire il vero essere libera di viaggiare, per una volta senza pensieri.
In questo periodo mi stanno arrivando anche molte foto di chi sta acquistando l’Agenda di MicioGatto 2024 e il calendario, ed è una gioia! Insomma sono felice :)
Potete acquistare i prodotti di MicioGatto qui nello shop :)
La settimana scorsa ero un po’ scarica di lavoro, i clienti dei miei siti web mi hanno lasciato un po’ di respiro e così ho avuto tempo per dipingere ad acquerello e per iniziare un nuovo progetto (ancora segreto :P), anzi due nuovi progetti, per MicioGatto.
Ci ho messo una settimana a dipingere questo piccolo acquerello, un po’ perché sto ancora imparando questa difficile tecnica, un po’ perché volevo essere precisa e pulita, ma comunque ci vuole TEMPO.
Ci vuole tempo per creare qualcosa dal nulla, ci vuole tempo per elaborarlo nella mente, ci vuole tempo per portare ciò che abbiamo dentro all’esterno e ci vuole tempo per produrlo materialmente in modo accurato.
Ho riflettuto dunque sul TEMPO.
In questo mondo malato siamo abituatɜ ad avere tutto e subito, a lavorare a ritmi impossibili, ogni cosa deve essere pronta subito, viaggiare velocemente, raggiungere l’altra parte del mondo. Ma dove stiamo andando?
Qualche tempo fa, per ignoranza mia che non conoscevo ancora l’app, ho ordinato un completo da letto su TEMU, la famosa app su cui si trovano prodotti a pochi spiccioli, che arrivano dall’altra parte del mondo. Quando ho visto che il mio prodotto stava per prendere L’AEREO per arrivarmi, ci sono rimasta male.
Non che gli altri prodotti che usiamo non arrivino in aereo da noi, perché ormai nei paesi “occidentali“ non produciamo più nulla, poco o niente, e le merci viaggiano continuamente in tutto il mondo. Che spreco. Ma è quasi impossibile uscire da questo sistema purtroppo.
Ci riempiamo di “cose“, prodotte a bassissimo costo, da manodopera sfruttata, e non vogliamo più pagare chi produce cose artigianali con le mani, al giusto costo, con cura e anima.
C’è questo abisso tra le cose che usiamo ogni giorno, anonime, di plastica, metallo (ho qui di fianco a me la mia bella borraccia pagata pochi euro), e le creazioni artigianali, che sono passate ad essere bollate come “hobby“, superflue e comunque mal pagate.
E tutta questa produzione di oggetti a basso costo riempie pure il pianeta di rifiuti, perché ne viene prodotta davvero TANTA per costare così poco, e noi la buttiamo perché costa meno comprarla nuova questa roba che non ripararla, così facciamo doppio danno.
Mentre dipingevo il mio acquerellino pensavo alle illustratrici che ho conosciuto, tra cui una ragazza bolognese, Silvia Biondi (che trovi su Instagram con il nome esse.bi__) e alle sue amiche illustratrici che ho conosciuto alla Fiera del libro per l’infanzia a Bologna.
Ecco, queste persone, ma un po’ tutte le persone creative che vogliono vivere della loro creatività, devono veramente “farsi il mazzo”, come si suol dire. In molti casi anche lottare contro i sensi di colpa se si lascia un lavoro a tempo pieno per occuparsi totalmente di questa passione.
Perché lavorare alle proprie passioni non è nemmeno considerato un lavoro.
Ci vogliono ore per fare una piccola illustrazione, e in molti casi si suda per farsela pagare pochi euro.
Il tempo impiegato per creare qualcosa dal nulla non è valorizzato, perché se guardiamo quanto viene pagato un disegno o un prodotto artigianale fatto a mano e quanto viene pagato un prodotto (una stampa, una immagine creata con l’intelligenza artificiale, …) industriale, non c’è davvero paragone.
E non è solo per il tempo della creatività che i prodotti artigianali andrebbero valorizzati, ma perché dietro ad essi c’è un lavoro mentale sia su se stessɜ che sul mondo che ci circonda.
Quando si crea qualcosa dal nulla (un dipinto, un libro, una sciarpa di lana, una torta, un vaso in ceramica, qualsiasi cosa) portiamo fuori nel mondo qualcosa che abbiamo dentro, e questo ci purifica, ci aiuta ad elaborare, a conoscerci. Facciamo un lavoro su noi stessɜ.
È un lavoro, in un mondo ideale che funziona, che dovrebbe essere pagato dallo Stato, perché crea persone migliori. Quando dico queste cose, nel mondo in cui viviamo, vengo presa per matta. Ti immagini artistɜ, creators, illustratorɜ, scrittorɜ, cuochɜ creativɜ, scultorɜ, pagatɜ dalla Stato per creare ciò che hanno in testa?
Eppure quel lavoro su noi stessɜ e sul mondo che ci circonda, e anche sulle altre persone che poi vedono le opere create e ne vengono toccate, è molto più importante che premere dei bottoni di un macchinario in fabbrica. O pigiare sui tasti di un PC per fare un sito. Quel tipo di lavoro va a favore di tutte le persone.
Ecco perché i lavori manuali, i nostri hobby, ci danno tanta soddisfazione.
Perché è trasformare la materia con le mani che permette ai nostri pensieri e alle nostre emozioni di cambiare, di evolvere, di elaborarsi.
E invece abbiamo creato un mondo pieno di infrastrutture una sopra l’altra, dove per produrre una scatola che contenga delle mele devo chiedere all’intelligenza artificiale di farmi un business plan per capire in quale paese posso sfruttare la manodopera per contenere i costi.
Mi viene in mente mia sorella, che sta iniziando a creare bellissimi gioielli e oggetti in resina (la trovi su Instagram come monijoux_monica) e che è sempre in bilico (come me del resto) tra il dedicare tempo a questa bellissima attività o considerarlo un spreco di tempo perché magari “non porta a nulla“.
Perché bisogna per forza, nella nostra mentalità, occuparci di qualcosa solo se “è un lavoro“. Se genera reddito. Peccato che a generare reddito sono per lo più attività che lo generano a qualcun altro e che comunque non ci arricchiscono come persone.
Io di certo non ho creato l’Agenda di MicioGatto dal nulla, producendo la carta a mano, stampando le pagine col torchio e rilegandola a mano, ma quanto sarebbe bello poterlo fare? Quanta anima ci sarebbe dentro un prodotto del genere?
Già così è un lavoro che dura un anno, tra la raccolta foto dei mici, ricordare alle persone di mandarmele, chiedere foto di risoluzione più alta, impaginare tutto, decidere i colori, la copertina…già così è un lavoro creativo, dove metto me stessa, che ha un’anima, la mia e quella dei mici che ci sono in foto, e quella delle loro persone.
Il mondo gira proprio al contrario, come dice il generale Vannacci nel titolo del suo libro, perché giusto il titolo si può salvare di quel libro, tutto il resto è odio. (chiusa parentesi). I lavori che aiutano le persone ad essere felici dovrebbero essere quelli più pagati.
Ma di che cosa stiamo parlando, mi chiedo, quando ancora la pace non è un valore condiviso da tuttɜ?
Apriremmo un capitolo ancora più ampio, per cui mi fermo qui. È sempre con un misto di amarezza e di poca speranza che faccio le mie riflessioni. Cerco di creare cose buone, tutto qui.
Un abbraccio a te e tante tante coccole ai tuoi mici!
Molto vero questo tuo commento che ho letto.