La faticaccia
Anche qui mi lamento di qualcosa, cercando conforto nel fatto che magari qualcuno mi capisce e che lamentandoci tuttɜ assieme possiamo per lo meno sentirci meno solɜ.
Poi in fondo alla newsletter ci sono anche consigli per i nostri gatti, eh!
Oramai l’ho capito che il mondo va verso la rovina e l’essere umano va verso l’autodistruzione (pessimismo ne abbiamo anche oggi?), vivere è sempre più faticoso e sempre più complicato.
Da un lato ho ammirazione per noi esseri umani, perché nonostante ce le inventiamo tutte per rovinare il pianeta, per circondarci di cose dannose, per creare distruzione (che contraddizione, eh?), riusciamo a gioire per un sacco di piccole cose ed andare avanti nella nostra vita nonostante tutto. Siamo meravigliosɜ.
Che poi io vedo e mi confronto con tantissime belle persone, ognuna diversa, il cui obiettivo è tirare in qualche modo a campare, avere qualche soddisfazione, essere viste, essere capite, insomma vogliamo tuttɜ le stesse cose e sappiamo pure darci una mano nelle difficoltà eh.
Quindi a volte non capisco se questo sfracello che sta accadendo nel mondo sia dovuto al fatto che chi prende le decisioni più importanti è un essere inetto, ignorante ed egoista e noi persone “comuni“ possiamo solo stare a subire e provare e vivere dignitosamente nonostante tutto.
Non lo so, voi cosa ne dite? Quanto potere ha ognunɜ di noi di migliorare le cose? Le nostre scelte personali quanto influiscono globalmente sull’andazzo che prende il mondo intero?
Credo che gran parte del malessere che regna sovrano in ognunɜ di noi (o per lo meno nelle persone un minimo consapevoli e che si guardano attorno, perché poi c’è anche chi non vede al di là del proprio naso e vive felice..) sia dovuto al senso di impotenza.
Siamo bombardatɜ da notizie terribili, subiamo decisioni che cancellano i nostri diritti, che ci mettono in difficoltà, vediamo costruire senza criterio di tutela nella natura, subiamo marketing in ogni dove, siamo trattatɜ come null’altro che consumatorɜ da spremere fino all’osso, da pagare poco e a cui far pagare tanto, come possiamo non sentirci impotenti davanti a tutto ciò? E chi sceglie chi comanda?
Io cerco di fare le mie scelte, più che posso e fin dove posso. Cerco di non essere schiava di nulla, di essere una persona libera.
Cerco di non avere bisogno dell’auto e di muovermi in bici. Cerco di non aver bisogno di comprare vestiti ogni settimana, ma di mettere quello che ho. Cerco di non aver bisogno di mangiare sempre al ristorate, o di andare in ferie in luoghi da tutelare. Cerco di non aver bisogno di consumare e consumare, ma di fare una vita semplice dove gli unici bisogni da soddisfare siamo dormire, mangiare, avere un riparo.
Certo è anche che io posso perdere ore a scegliere il prodotto più eco-bio del mondo al supermercato, ma se per comprarlo devo comprare e buttare anche tutta la confezione di carta e plastica allora non ha senso.
Posso cercare di usare l’auto il meno possibile, ma se mi chiuderanno tutti i piccoli negozietti vicini e per arrivare al supermercato devo fare 10 km di tangenziale, come farò?
C’è un limite a ciò che io posso scegliere di migliorare, per me e per tuttɜ, e il mio impatto, seppur moltiplicato per milioni di persone come me, sarà sempre inferiore all’impatto di un plurimiliardario che si costruisce un razzo per andare sulla luna.
Da qui il mio senso di impotenza…anche per voi è così?
Anche nel mio lavoro su web ho sempre più un senso di impotenza e frustrazione: a 45 anni ormai dovrei poter lavorare tranquilla, con un gran bagaglio di esperienza, serenamente e guadagnando il giusto, e invece il web è sempre più complesso ed il lavoro in generale è valutato sempre peggio.
Io amo studiare ed aggiornarmi continuamente, ma su web siamo in balia di colossi internazionali che decidono le regole (Google, Amazon, ecc) e io posso lavorare bene e correttamente quanto voglio, ma se questi poi decidono di chiudermi un canale oppure modificare il loro approccio perché gli conviene di più fare diversamente, io rimango col sedere a terra.
Ora poi c’è pure l’intelligenza artificiale da studiare, altra novità che mi sarei risparmiata volentieri, che da un lato sicuramente semplifica molte cose, dall’altro avrà degli esiti tutti da vedere, nel bene e nel male. Tutto diventa sempre più complesso, ed a me sinceramente tante volte verrebbe voglia di mollare tutto, farmi l’orto e campare intrecciando foglie di banano, ma chi lo paga poi il mutuo?
Insomma una faticaccia.
Qualche tempo fa ho avviato una collaborazione con una azienda di pet food francese, abbiamo concordato di pubblicare un video sponsorizzato sul mio canale YouTube, un articolo sul sito MicioGatto.it, tutto pagato, accordi presi, tutto a posto, che non è cosa scontata.
Spesso le aziende contattano noi piccolɜ blogger e pretendono di pagare il nostro lavoro con il solo invio del prodotto…vi immaginate quanti soldi risparmiano le aziende facendosi pubblicità in questo modo? Le aziende hanno budget alti per la pubblicità, ma contattando tanti piccoli micro influencer e inviando loro il proprio prodotto, hanno un ritorno di immagine altissimo spendendo praticamente nulla.
Io ho stabilito fin dall’inizio di collaborare solo per prodotti che ritengo validi, ma anche di farmi pagare per il mio lavoro, perché fare un video comporta molto lavoro, creare un articolo per il sito comporta molto lavoro, ed è giusto che venga pagato.
Spesso le aziende pretendono pure che tu scriva quello che vogliono loro negli articoli sponsorizzato, bhe ecco io non ci sto.
Invece di questa collaborazione con la ditta francese ero contenta: il prodotto molto buono, abbiamo concordato un compenso, quindi ne parlavo molto volentieri.
Ma all’improvviso la notizia: i canali di vendita in Italia chiudono dopo pochi giorni, eliminare tutto.
Così mi sono ritrovata a dover rimuovere tutte le pubblicità fatte a questa azienda sul mio sito, con pochi giorni di preavviso e dopo aver consigliato a tantissime persone l’acquisto di questi prodotti.
Dov’è la serietà e il rispetto per le collaborazioni?
Le aziende decidono il bello ed il cattivo tempo, e io sono sempre più stufa di lavorare così.
Per questo motivo per me è molto importante questa newsletter, la sua crescita, e chi si abbona per riceverla. Sono molto importanti le vendite dei calendari, dell’agenda di MicioGatto, dei miei gadget. E lavorerò per far crescere tutto ciò ed essere sempre più indipendente.
Ogni giorno mi scrivono tante persone che chiedono consigli, aiuto, vogliono condividere i loro racconti sui propri gatti <3 ed è questa per me la soddisfazione.
Se vuoi consigliare ad altre persone questa newsletter puoi partecipare anche al mio programma di referral, che funziona così:
1. Condividi MicioGatto e oltre con Elisa Bertoldi cliccando sul bottone qui sotto: Riceverai un credito per ogni persona che si iscrive.
2. Sia per le iscrizioni gratuite che per gli abbonamenti riceverai crediti fino a raggiungere questi benefici:
5 referrals: una video call gratuita con me
10 referrals: uno dei miei libri a scelta
25 referrals: un omaggio artistico a tua scelta
Per cui ti ringrazio se vorrai fare crescere questa newsletter e condividere con altre persone le mie lamentele :)
Un’altra richiesta che ricevo molto spesso è: “Queste crocchette/umido della marca XYZ sono buone per il mio gatto?“
Non smetterò mai di dire che la cosa migliore è imparare a leggere le etichette del cibo per gatti (vedi gli articoli sul sito), e seguire questi sempre validi consigli:
il gatto tende a bere troppo poco, meglio l’alimentazione umida che quella secca
va benissimo la dieta casalinga, non fissiamoci su crocchette o cibi appositi per gatto, l’importante è dargli soprattutto proteine della carne!
non fissiamoci sulle marche, l’importante è la composizione e l’elenco degli ingredienti (vedi articolo già citato)
non sempre prezzo alto=alta qualità, anzi! Leggere le etichette, ancora una volta
non è obbligatorio comprare crocchette kitten/senior/outdoor/indoor/sterilized e tutte queste categorie inventate dal marketing, ma valutare di che nutrienti a bisogno il nostro gatto e agire di conseguenza
Sapere è potere: esercitiamo quel minimo di potere di scelta che abbiamo e rendiamoci indipendenti da bisogni indotti dal marketing, il cui unico obiettivo è farci spendere soldi e arricchirsi.
E se mi permettete un messaggio per le donne che leggono qui: rendetevi il più possibile indipendenti da ogni cosa, dal maschio di turno specialmente, siate indipendenti economicamente e per i movimenti.
L’indipendenza dà un ottimo senso di padronanza di sé stesse ed espone meno ad essere maltrattate. Non abbiate paura di imparare a fare cose nuove, di arrangiarvi, di uscire, di contare i vostri soldi, di amministrare l’economia di casa, di cambiare lavoro, di studiare.
Se avete necessità di parlare con qualcuno, scrivetemi.
PS: si avvicina il 25 novembre, arrivate preparate :)
Per ora è tutte care MiceGatte e MiciGatti, aspetto i vostri commenti a questa newsletter e soprattutto coccolate tanto i vostri miciotti anche da parte mia!
Un abbraccio!